sabato, gennaio 06, 2007

Occhi di Gatti

Fabrizio Gatti, cronista d’assalto dell’Espresso, ha colpito ancora. Dopo essersi finto albanese per sbarcare in Italia, immigrato clandestino per farsi rinchiudere in un centro di permanenza, uomo di fatica per tirar su frutta e verdura tra i forzati del lavoro nero in Puglia e giornalista per entrare impunemente nella redazione dell’Espresso, il Gatti ha realizzato l’ennesimo scoop. Si è infatti camuffato da uomo delle pulizie per portare alla luce le magagne (tra l’altro ben note) del Policlinico Umberto I di Roma. Eccolo quindi, ramazza in mano, vagare in corridoi degni del Regno di Von Trier, tra angoli puteolenti e scorie tossiche, sfidando virus mortali e sotterranei catacombali. La cosa incredibile è comunque che nessuno lo riconosce, anche se la sua faccia, grazie ai numerosi reportage en travesti è ormai piuttosto nota. Anche perché la sua idea di travestimento è quella di essere semplicemente se stesso, con la sua faccia un po’ così, a metà tra l’indimenticato Hristo Stoichov e l’idea di albanese che hanno le vecchiette e i lettori di Libero. Possibile che per essere albanese, immigrato clandestino e ramazzaro all’ospedale si debba avere la faccia da gaglioffo e una fronte che farebbe la felicità di ogni frenologo? La vera impresa di Gatti dovrebbe essere qualcosa del genere “Inviato dell’Espresso si finge Lord Ciambellano e irrompe nella riunione della classe dell’84 di Eton” oppure “Fabrizio Gatti si intrufola tra gli esponenti del Potere Ariano” o ancora “Fabrizio Gatti si traveste da Harry Potter e porta alla luce i retroscena torbidi di Hogwarts”. O il massimo, “Non è Philippe Daverio, è Fabrizio Gatti!”.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Fabrizio Gatti ha il physique du role da miserabile, nell'accezione che gli da Hugo. Stupisce più ancora della sporcizia all'ospedale Umberto I, che peraltro rispecchia la putezza d'animo del monarca a cui è dedicato, lo sgomento con cui la notizia è stata accolta e la frotta di giornalisti del giorno dopo che si fiondano ad intervistare tutti. Ecco se c'è una categoria da eliminare sono proprio i giornalisti del giorno dopo, secondi a detestabilità solo a quelli da salotto.
PS: perchè a Roma è usanza intitolare gli ospedali a persone detestabili??

oscilloscopio azzurro ha detto...

A proposito dei giornalisti del giorno dopo, sul Sole 24 ore di oggi viene smascherata la solita attitudine da ricottari dei cosiddetti giornalisti. é venuto fuori che il caso della bilbioteca di Fairfax (quella del computer elimina libri del psot precedente) ha in mente di eliminare libri, ma lo farà a partire da una situazione che in Italia nemmeno ci sognamo (migliaia di visitatori, tantissimi libri, centinaia di dipendenti...) I libri che vogliono eliminare, poi, sono in copia plurima: tipo 50 copie o di più... Bastava che qualcuno facesse una verifica per capire come non sono i soliti americani ad essere buzzurri, ma siamo semmai noi ad avere bilbioteche (non per colpa dei bilbiotecari) ridicole...
PS
Quali altri personaggi detestabili hai in mente?

oscilloscopio azzurro ha detto...

Rileggendo il mio commento decreto che le diciture bilbioteca e blbiotecari vanno d'ora in poi considerate corrette...

Anonimo ha detto...

Classifica della detestabilità per duffogrup:
1)critici cinematografici, ignoranti e mafiosi come loro ce ne sono pochi;
2)critici letterari, mafiosi anche loro, ma ignoranti no;
3)i radical-chic, bo-bo o come diavolo si vuol chiamarli, insomma i giovani ricchi che si comportano da poveri. Bizzarri figuri che infestano gli ARCI fingendosi intellettuali e creativi. Una contraddizione vivente, un abominio della natura da estirpare con dosi massicce di catechismo o comunismo emiliano a scelta;
4)i blbiotecari ignoranti;
5)Pierluigi Battista;
6)Pierluigi Diaco;
7)Il Bagaglino;
8)Dario Vergassola;
9)Il programma di RadioDue "Gli Spostati"
10)le fiction ottocentesche di Rai Uno

oscilloscopio azzurro ha detto...

Ho sentito che Rai Uno ha programmato l'ennesiam rideizione di Cuore. Pierluigi Battista interpreta il mio omonimo Perboni. Baricco è Derossi, il primo della classe. LA parte del gobbino Nelli è di Luca Sofri, alias il principe ranocchio. Il bagaglino interpreta i soldati austriaci de La Piccola Vedetta Lombarda. Vergassola è Marco, l'odioso genovesino di Dagli Appennini alle Ande. Luzzatto Fegiz è Coretti. Diaco è Carlo Nobis, il riccone intabarrato. Precossi, il figlio del fabbro, è Carlo Rossella. Il muratorino e Garrone, inseparabili, sono Giuliano Ferrara e Ritanna Vattelapesca. La maestrina dalla penna rossa, la De filippi (oppure la Bignardi, versione porno soft).
Infine, nei panni del Re, Leo Gullotta, ancora cieco dopo la performance dei Re MAgi.

Unknown ha detto...

volevo salutarti...chiudo i blog