venerdì, gennaio 19, 2007

Strano, ma vero!

La realtà non supera mai la fantasia, a differenza di quello che scrivono i bravi giornalisti italiani nell'aprire i loro articoli, riciclando le stesse frasi fatte ormai da trent'anni. In verità, per quanto la realtà possa essere strana ma vera, certa fantasia è impossibile da superare. Prendete The Shield, la serie in cui il bravo Michael "la cosa" Chiklis dà il volto ad uno dei più bastardi personaggi che la tv abbia mai visto. Vic Mackey è una specie di Kingpin col distintivo che, pur di mantenere tranquillo il suo quartiere, tiene le redini di una vera e propria associazione a delinquere interna al distretto, che ammazza e spaccia tra un'arresto ed una contravvenzione. Ora, una finzione così pompata è praticamente impossibile da superare, tranne forse a Medellin e Mosca. Detto questo, è abbastanza evidente che i poliziotti che sono sotto processo a Genova per i pestaggi alla scuola Diaz abbiano quantomeno ispirato gli sceneggiatori di The Shield. La nostra bistrattata realtà italiana ha, nel suo piccolo, anticipato la fantasia hollywoodiana. Alla fine però, col passare degli anni, ci siamo trovati un po' indietro e, per ridare un po' di verve alla vicenda, abbiamo messo in scena una dei più classici elementi dei legal-thriller americani: la sparizione delle prove. Le bottiglie molotov sono evaporate. Speriamo non si trasformi in un mafia-movie e che non comincino a sparire pure i testimoni.
Un'altro esempio di fantasia portata all'estremo sono le varie serie di CSI, ed in particolare CSI New York, con il perennemente sogghignante Gary Sinise (è incredibile, gli sono pure ricresciute le gambe!). Ogni volta che vedo un episodio di questa serie, mi chiedo come la gente possa dare credito all'idea di un detective in completo Armani sulla scena del delitto. O a quella di dottoresse specializzate in fisicamolecolareneurobioticaelettrochimicabiologica indirizzo aggiustaggio, che evidentemente trovano pure il tempo di andare dal parrucchiere tra un'autopsia e l'altra. Me le immagino sotto il casco da Jean Louis David, intente a sfogliare svogliatamente Donna Detective Moderna e, improvvisamente, ricordarsi del dettaglio decisivo precedentemente sfuggito e che permetterà, naturalmente a manicure finita, di smascherare l'assassino.
Noi non siamo così sboroni, non esageriamo perchè se le spariamo troppo grosse si vede subito. Tipo quelli che indagano sul discepolo idiota di Ted Kaczynski. Il giorno prima hanno "elementi formidabili" contro il tizio di Azzano Decimo e poi, il giorno dopo!?, si scopre che questi elementi erano formidabili come gli effetti speciali di Guerre Stellari. Come se la perizia balistica di una pistola la facessero dopo aver allargato la canna con un Black & Decker trasformandola in un bazooka.
Per concludere devo dire che ci sono anche casi in cui la fantasia è a livelli così bassi che è difficile non calpestarla. Prendete i quesiti polizieschi della Settimana Enigmistica, a risolvere i difficilissi cimenti del nostro amico Leo o del comissario Parix ti viene la nostalgia per il tenero Giacomo (o dovrei dire Der kleine Herr Jakob).

4 commenti:

MucoMarx ha detto...

E per "Il quesito della Susi" (o "Susy"? Ecco il vero quesito).

Anonimo ha detto...

Beh allora se bisogna far scendere qualche lacrima citerò Gianni Telodice, il signor Brando di Suspense! e Carlo e Alice.
Che risate a denti stretti...

Anonimo ha detto...

In rete non si perde niente...stavo cercando delle immagini di The Shield è mi è apparso il tuo post.
Anche se è molto vecchio e non so nemmeno se lo leggerai ti volevo dire che hai fatto un piccolo errore.
The Shield si ispira allo scandalo Rampart di Los Angeles.Il
C.R.A.S.H. (Risorse della comunità contro i teppisti di strada) ha fatto ben più danni dello Strike Team della serie visto che ha causato oltre 100 ribaltamenti di sentenza, circa 70 poliziotti incriminati e milioni di dollari sono stati pagati come risarcimenti.
Un saluto, Vicè.

Anonimo ha detto...

Great work.