lunedì, novembre 20, 2006

It's a rich man's world

I soldi sono la più grande invenzione dell'umanità. Nel 3650 a.c. il pastore Cabnnuck, abitante di un villaggio della valle del Tigri, si reca dal suo amico Hafsimbis che coltiva il grano e distilla birra. Non avendo con sè il solito agnello per il baratto, Cabnnuck propone di dare a Hafsimbis un pezzo di minerale giallo e lucente. Hafsimbis rimane affascinato da quel minerale e accetta lo scambio. E' nato il denaro. La settimana dopo Gabnnuck torna con un altra pietra ma questa volta Hafsimbis ne vuole due. E' nato il prezzo. Allora Gabnuck gli promette che se gli da subito l'agnello alla sera gliene porterà tre, Hafsimbis accetta. E' nato il credito. Per non annoiare tralascio l'intervento del capovillaggio e la nascita delle tasse, nonchè la morte violenta sia di Cabnnuck che di Hafsimbis.
Resta il fatto che i soldi, nella nostra era, mettono letteralmente in movimento il mondo. Fanno, e fanno fare, tante cose belle; eppure lo chiamano lo sterco del demonio. Lungi da me fare il pauperista integralista ma è evidente che i soldi abbiano uno straordinario potere di trasformazione. Ho sempre sostenuto, e il maestro Perboni è testimone, che la mancanza di denaro spesso spinge gli artisti, in particolare i registi, a provare soluzioni alternative e originali. La povertà fa da sprone e spesso giovani autori emergono con il botto proprio grazie a film prodotti a bassissimo costo: Rodriguez con El mariachi, Smith con Clerks e Cuaron con Y tu mama tambien. Questi registi sono diventati famosi, hanno fatto i soldi, hanno incominciato a dire ai produttori "o così o ciccia" e inevitabilmente, precisi come un orologio svizzero, hanno fatto un film peggio dell'altro.
La visione sabato del film di Cuaron, I figli degli uomini, con Clive "the Driver" Owen, mi ha fatto tornare in mente il mio primo giudizio al suo Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, un film sgangherato in cui tutto è troppo. Cuaron spreca scene e attori come se non vedesse l'ora di spendere i soldi della produzione. Sarebbe normale in Italia, dove i soldi ciulati dalle produzioni di solito sono quelli del finanziamento pubblico. Comunque scommetto che anche questo film otterrà le sue belle recensioni da parte dei più influenti critici che, piuttosto che ammettere di aver preso un granchio, Cuaron lo ammazzano con le loro mani.
Concludo questo post dedicato all'indigestione di soldi, con un piccolo spot su Linux.

Usare legalmente un sistema operativo aperto, stabile e gratuito: zero Euro.
Navigare con un browser aperto, sicuro e personalizzabile: zero Euro.
Creare senza limitazioni documenti, fogli di calcolo, database, siti internet: zero Euro.
Stare sui coglioni a quelli della Microsoft: non ha prezzo.
Windows per i giochetti, per tutto il resto c'è Linux.

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