giovedì, dicembre 14, 2006

I Prescelti

Due film visti di recente al cinema: Il prescelto, remake di Wicker man, cult inglese di cui ho parlato qualche tempo fa, e Marie Antoinette, di Sofia Coppola, storia della regina di Francia arrivata dall’Austria giusto in tempo per farsi ghigliottinare. In realtà tutti e due i film parlano di “prescelti”. Il primo è un poliziotto con l’aria sfigatissima (Nicolas Cage) che arriva su un’isola in cui viene praticato uno strampalato e improbabile culto femminile delle api (!!!) per ritrovare una bambina misteriosamente scomparsa (oppure no). La seconda è una ragazzina che entra in un ambiente troppo grande per lei, vale a dire la reggia di Versailles, e deve imparare a vivere in mezzo ai rituali di un’etichetta assurda. Il Prescelto è un clone senza originalità, che ricalca l’originale introducendo qualche variazione inutile, tipo il prologo che dovrebbe essere simbolo non si capisce di cosa, e sostituendo il paganesimo simil celtico con rituali dementi e con un’idea (le api) che fa ridere. La suspense è pilotata in modo meccanico e le uniche scene che valgono sono quelle in cui il buon Cage, aria ebete e bocca sempre aperta, rifila qualche colpo di kung fu alle odiosissime donne api. Un film in cui la scena clou è quella in cui al protagonista viene uno shock anafilattico non è esattamente un capolavoro. Comunque 5 per la simpatia. Anche se la domanda sorge spontanea: perché a Hollywwod buttano milioni di dollari per film che trent’anni fa sarebbero stati al massimo buoni prodotti di serie b? Che i soldi facciano male al cinema?

Marie Antoinette può contare su una scenografia suggestiva (è stato girato nella vera reggia) e su una descrizione abbastanza accurata dei rituali e dell’ambiente. Kirsten Dunst è strepitosa e la colonna sonora new wave irresistibile. Purtroppo però la Coppola è una regista dozzinale ed è incapace di dare un ritmo al film e di sfruttare le doti della protagonista. Citazione per l’aria porca della Dunst nel manifesto del film: uno sguardo da porno svedese anni settanta. Dovendo dare un voto complessivo direi 6.

4 commenti:

duffogrup ha detto...

Caro maestro, sai bene qual'è la mia avversione verso la cupola dei Coppola, sia essa impersonata dalla inetta Sofia che dal bolso cugino Nicholas Kim (aka Nicolas Cage) per cui il fatto che entrambi i film abbiano fatto fiasco non mi rende infelice. Il fatto di aver speso i soldi per vedere quella boiata del Prescelto un po' di più.
Comunque volevo dire una cosa sulla vera Marie Antoinette. Si è sposata e trasferita in Francia a 15 anni, un'età abbastanza normale in quel periodo, non così bambina dopo tutto. Quando scoppiò la rivoluzione aveva 34 anni e 38 all'esecuzione. Tutto fuorchè una bambina travolta dagli eventi. Che poi la Coppola voglia rapresentare con Antonietta le ragazzine d'oggi è nella logica della licenza poetica, ma la realtà del personagigo storico è un'altra.

oscilloscopio azzurro ha detto...

Il problema del film è infatti il suo stare nel mezzo: troppo storico per essere una metafora pop dell'adolescenza (alla ROmeo & Juliet) e un po' troppo giovanilistico (la colonna sonora, la Dunst svagata) per essere un affresco storico. Il suo stare in mezzo è secondo me sintomo della non eccelsa bravura di Sofia Cupola. In se, comunque, si fa vedere tranquillamente. Certi critici che si sono scagliati contro l'inverosomiglianza storica li ho trovati un po' puerili. Le vere minchiate sono Alexander con dialoghi tra i personaggi che sembrano uscire da un serial telvisivo o il Gladiatore. La Coppola ha fatto in questo un buon lavoro. E poi alla fine è riuscita a non fare la postmoderna.

Anonimo ha detto...

Salute ragazzi. Mi piace la vostra nuova tana...le argomentazioni sono sempre valide...che dire...mi vado a vedere il Fauno sotto vostro consiglio. Sbrillo

oscilloscopio azzurro ha detto...

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